venerdì 24 maggio 2013

Ombrello a brandelli e cronaca di un compleanno

Non so com'è dalle vostre parti ma qui stanotte è arrivato di nuovo l'inverno. Un inverno che mi ha fatto rimpiangere di aver già messo via la trapunta (anche se a dire il vero dovrò comunque ritirarla fuori per portarla a lavare), un inverno che ha fatto decidere al nostro riscaldamento autonomo di riaccendersi (e pensare che qualche settimana fa avevo fatto urgenza a Marito per pulire i filtri del condizionatore...), un inverno esageratamente piovoso che mette a dura prova fiumi, canali e terrazze dei vicini (fortunatamente per ora non le nostre, che in passato hanno subito vari intasamenti/allagamenti: incrociamo le dita perché non succeda ancora), un inverno così ventoso che è riuscito a sfasciarmi l'ombrello come potete vedere qui sotto.



Quelli che magari avevano pensato di andare al mare questo weekend forse dovrebbero ripensarci, tirare fuori gli sci e puntare sulla montagna, magari andare verso Asiago che è ad un'ora da qui... perché sembra che sia prevista neve anche sotto i 1000 metri (a quota 900 potrebbero già esserci delle nevicate).

Nei giorni scorsi abbiamo avuto qualche tregua di sole e tempo asciutto, ma è durata veramente poco. Siamo stati graziati il giorno della festa di Figlia e siamo riusciti a fare una piccola parte dei festeggiamenti in giardino, con sessioni di salto della corda ed altri giochi.

La festicciola (per pochi intimi) si è svolta bene e senza intoppi. 

Alla fine, venerdì scorso, che, come qualcuno mi ha fatto notare, era un venerdì 17, dopo aver prelevato Figlia a scuola, passato ormai l'acquazzone, prima di rientrare al supermercato sono passata al piccolo supermercato di quartiere e ho acquistato il lievito di birra. Poi, però fra una cosa e l'altra ho impastato solo alla sera e l'ho lasciato in microonde a lievitare tutta la notte, con il risultato che alla mattina dopo era letteralmente esondato dal recipiente in cui l'avevo messo, come un fiume in piena, o meglio, come una colata lavica.

Con tutto quel ben di Dio, sono riuscita a fare 2 teglie di pizza, che potete vedere qui sotto, una con i Würstel e l'altra margherita. Abbiamo tagliato una delle 2 pizze (quella con i Würstel, naturalmente) in tanti quadratini che abbiamo poi servito dopo averli scaldati in forno ... sono andati divorati tutti in un batter d'occhio. Alla fine ho deciso di non servire anche l'altra teglia dato che c'erano tante altre cose da mangiare. Per i bambini era più che sufficiente, avevo preparato 2 pizze just in case, perché non ero sicura se i genitori si sarebbero fermati. Invece, a parte mia cugina e suo marito, sono andati tutti via dopo aver lasciato i figli da noi.



Anche di torte ne avevo fatte 2, per sicurezza, e anche in quel caso una mi è andata avanzata, ma così ho avuto la possibilità di portarla al mare il giorno dopo. Ho fatto delle semplici, morbidissime focacce, che sono sempre buone, piacciono a tutti e mi riescono sempre bene. Io comunque ho una predilezione per le torte fatte in casa, secondo me sono le migliori: non amo invece quelle di pasticceria, con tante creme. Non posso dire che mi facciano schifo, i dolci fatti in casa per me hanno una marcia in più.

Ho avuto la brillante idea di utilizzare quelle candeline che fanno la scintilla, modello Capri. Il perché le chiamo così lo spiegherò un'altra volta. Forse. O forse no. Comunque, non le avevo mai usate prima. E probabilmente non le adopererò mai più, dato l'esito. Infatti, appena accese hanno cominciato a fare piccoli zampilli di cenere che si sono sparsi su tutta la torta. Per fortuna, la torta era decorata con la glassa, e così Marito si è armato di pazienza e ha raschiato col coltellino tutti i punti su cui si era depositata la cenere. 

Questa di decorare le torte con la glassa è una cosa che faccio da un po' su espressa richiesta di Figlia. Non molto tempo fa, a una piccola riunione familiare, mia mamma ha portato una torta fatta da lei decorata con la glassa. Figlia ne è stata così entusiasta che mi ha consigliato di farmi dare la ricetta dalla nonna. 

"Veramente è la nonna che si è fatta dare la ricetta da me, l'unica cosa diversa che ha fatto è che invece di cospargere la torta con lo zucchero a velo, l'ha completata con la glassa, ma posso farla anch'io così, se ti piace tanto...." ho spiegato a Figlia. 

E per fortuna dunque che anche quella di compleanno aveva la glassa, se avesse avuto semplice zucchero a velo, come avremmo fatto a raschiare via la cenere delle candeline?!




2 commenti:

  1. wow sei stata brava! Sì ormai a quell'età non si ferma più nessun genitore...te li devi smazzare da sola anche se in teoria si gestiscono bene senza adulti in mezzo.

    Io amo tutte le torte di pasticceria e casalinghe ahimè ^___*

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    1. Uffa, pensavo di averti già risposto e invece devo aver cancellato la risposta senza rendermene conto.

      No, alcuni genitori si fermano ancora, l'ho sperimentato anche di recente ad altri compleanni. Il punto è che non potevo darlo per scontato, ma non mi sembrava nemmeno molto carino chiedere prima.

      Come ho scritto, non è che i dolci di pasticceria mi facciano schifo, se ci sono li mangio senza problemi, ma non ne vado in cerca e potendo scegliere preferisco quelli fatti in casa. Mi pare che anche i bambini li gradiscano di più. Questo ha avuto un successone, una bambina mi ha anche chiesto la ricetta e ha provato a rifarlo a casa la sera stessa. credo comunque che il segreto di tanto successo in questo caso sia stata la glassa!

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